Home / Blog / Azienda / L’Unione Europea impone un limite di 10.000 euro per i pagamenti in contanti
Il 9 luglio 2024 è entrato in vigore il Regolamento UE 1624/24, mirato a prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Questo regolamento rappresenta una svolta: per la prima volta in Unione Europea, viene imposto un limite di 10.000 euro per i pagamenti in contanti. Inoltre, gli Stati membri possono adottare limiti ancora più restrittivi: ad esempio, l’Italia ha fissato un tetto di 5.000 euro per le transazioni in contanti.
Rimangono comunque sottoposti al rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo tutti quei “soggetti obbligati” che effettuano pagamenti con contanti anche al di sotto tale limite, per evitare che avvengano scambi di denaro sospetti all’interno dell’Unione Europea e ridurre il rischio di finanziamenti illeciti. Tale controllo viene eseguito, ad esempio, quando vengono effettuati pagamenti inferiori a 10.000 euro ma che appaiono artificiosamente frazionati.
Tale limite riguarda determinati “soggetti obbligati”, individuati dalla stessa normativa europea al fine di evitare incomprensioni tra gli Stati membri. Includono banche, gestori di asset o di servizi patrimoniali, casinò e agenti immobiliari o virtuali. Attualmente, l’aggiornamento della normativa amplia ulteriormente questa lista, coinvolgendo anche tutti i fornitori di servizi cripto-asset, i commercianti di beni di lusso come metalli preziosi, pietre preziose, gioiellieri, orafi e orologiai e i commercianti di auto di lusso, yacht, aeroplani e beni culturali.
Queste misure sono cruciali per chi opera nel mercato del lusso e commercia con l’estero, poiché i controlli iniziano a partire da 3.000 euro, aumentando il rischio di ispezioni e blocchi delle merci per verifiche antiriciclaggio. La situazione attuale rende sempre più frequenti queste misure, come l’imposizione di limiti piuttosto restrittivi, impattando direttamente e indirettamente chi si occupa di commercio estero e le transazioni finanziarie.
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