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Legge di Bilancio 2023: le principali misure a sostegno dell’economia e del lavoro - Professional Academy

Legge di Bilancio 2023: le principali misure a sostegno dell’economia e del lavoro



Il Consiglio dei ministri, riunitosi lunedì 21 novembre, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).

I provvedimenti, che verranno trasmessi al Parlamento e alle autorità europee, prendono come riferimento il quadro programmatico definito nell’integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2022 e quantificano l’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio in 35 miliardi di euro.

La manovra concentra gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione. I fondi destinati alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 ammontano infatti a oltre 21 miliardi di euro.

Di seguito una sintesi delle misure più rilevanti varate in Cdm.

  • Pacchetto famiglia: Previsto un bonus sociale per le bollette, misure diffuse contro l’inflazione, un assegno unico per le famiglie con 3 o più figli e agevolazioni per l’acquisto della prima casa.
  • Lavoro: premi di produttività detassati, agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato per gli under 36, flat tax incrementale per i lavoratori al 15%.
  • Pensioni: introduzione di nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103).
  • Imprese: Prevista la sospensione di plastic e sugar tax e attivazione del Fondo garanzia Pmi.
  • Tetto al contante: Dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro.

Particolare attenzione viene data anche al Reddito di cittadinanza, a cui vengono applicate le seguenti modifiche:

  • dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili;
  • è previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale, pena la decadenza del beneficio del reddito;
  • decadenza del sostegno anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua;
  • dal 1° gennaio 2024 verrà abrogato per tutti.

La manovra sembra trattare ancora una volta interventi non strutturali ma tampone, dato che coprono soltanto i primi tre mesi del 2023, sui quali servirà nuovamente tornare. 

Bisognerà capire come e se verranno attuate riforme più organiche per ogni singolo argomento portato in Legge di bilancio. La parola ora passa al Parlamento.

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