Home / Blog / Pubblica amministrazione / La Pubblica Amministrazione e gli interventi a favore della parità di genere
I dati italiani, alla soglia della pandemia, riportavano un quadro politico, sociale e culturale con molti nodi ancora da sciogliere. Avevamo ancora una minoranza di donne al lavoro, dato che il tasso di occupazione femminile non aveva ancora raggiunto il 50%, mentre l’occupazione del Sud e quella dei giovani tra i 25 e i 34 anni non aveva ancora recuperato quanto perso addirittura con la crisi del 2008. La pandemia ha aggravato ulteriormente queste disuguaglianze, colpendo le donne più degli uomini, i giovani più dei meno giovani.
Qualche progresso negli ultimi anni è stato fatto. L’obiettivo politico, mira a una strategia adeguata, che tenga il timone dritto su un punto: perseguire la riduzione delle disuguaglianze, perché finora non siamo riusciti a fare grandi passi in avanti.
Nell’ambito degli interventi di promozione dei diritti e delle libertà fondamentali, particolare attenzione è stata posta agli interventi a sostegno del principio della parità di genere in tutte le sue forme e attività. In questo senso, il Ministero per la Pubblica Amministrazione ha sottoscritto, in data 6 ottobre, leLinee-guida sulla “parità di genere” per la P.A.
Il documento si propone di ridisegnare i processi di lavoro nelle PA con un’attenzione costante all’equilibrio di genere a partire dall’analisi degli interventi a livello globale, europeo e nazionale per poi rivolgersi agli uffici di vertice o a quelli incaricati della gestione delle risorse umane, entrando nel merito delle azioni utili a migliorare la parità di genere nella Pubblica amministrazione.
Le linee guida sono state elaborate in linea con i contenuti dell’articolo 5 del decreto-legge 36/2022 (“Pnrr 2”), su cui è arrivato il plauso della Commissione Ue, e riportano gli obiettivi prioritari che le amministrazioni devono perseguire nell’individuare misure che attribuiscano vantaggi specifici, evitino o compensino svantaggi nelle carriere al genere meno rappresentato.
Il documento di indirizzo elaborato dal Dipartimento della Funzione pubblica di concerto con il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, si articola in due parti e un’appendice con il glossario dei principali termini riferiti al tema dell’equilibrio di genere.
La prima parte individua lo scenario di contesto – con specifico riferimento all’ambito della Pubblica amministrazione – in cui si inseriscono le azioni promosse, con lo scopo di capitalizzare esperienze pregresse e di individuare i punti di sinergia e i comuni obiettivi con gli interventi a livello globale, europeo e nazionale.
La seconda parte si rivolge direttamente alle amministrazioni, in particolare agli uffici di vertice o a quelli incaricati della gestione delle risorse umane, ed entra nel merito delle azioni utili a migliorare la parità di genere nella Pubblica amministrazione.
Le linee guida operano anche sul piano della cultura organizzativa, prevedendo per esempio che l’amministrazione si organizzi per svolgere riunioni non oltre un certo orario, più facilmente confliggente con la necessità di gestire carichi familiari, e che si preveda comunque una modalità di svolgimento ibrida, prevedendo di default un collegamento in videoconferenza anche se vi sono partecipanti in presenza.
Per fare chiarezza e fornire un supporto concreto nell’attuazione delle nuove indicazioni, Professional Academy ha organizzato il corso di formazione online “PARITÀ DI GENERE NELLA PA: come creare la checklist di autoverifica prevista dalle nuove Linee Guida e aggiornare il PIAO relativamente alle performance dell’ente”.
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