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Franchigia IVA transfrontaliera: novità e semplificazioni dal 1° gennaio 2025 per le PMI - Professional Academy

Franchigia IVA transfrontaliera: novità e semplificazioni dal 1° gennaio 2025 per le PMI



Dal 1° gennaio 2025, la direttiva UE 2020/285 ha introdotto misure destinate a semplificare gli adempimenti fiscali per le piccole imprese che operano in diversi Stati, all’interno dell’Unione Europea. La recente disposizione applica l’attuale regime per le piccole imprese esclusivamente in ambito domestico. Questo consentirà di armonizzare le regole e ridurre le distorsioni di mercato.

Il nuovo regime rappresenta, quindi, una risposta concreta alle sfide della competitività transfrontaliera, rendendo più raggiungibile l’accesso al mercato unico europeo per le PMI.

 

Obiettivo della Direttiva UE 2020/285

Questa normativa punta ad armonizzare le disposizioni fiscali europee, eliminando le barriere burocratiche, le quali limitano la libera concorrenza. Dunque, l’ingresso a un regime unico e semplificato permetterà alle piccole imprese di operare in un mercato europeo più competitivo e più inclusivo.

 

Cos’è il regime di franchigia?

Secondo quanto definito dall’Agenzia delle Entrate, il regime di franchigia è un sistema applicabile ai soggetti passivi stabiliti nell’UE con un volume d’affari non superiore a specifiche soglie. In questo regime non si applica la rivalsa dell’IVA e non è consentita la detrazione dell’imposta.
La seguente prassi consente notevoli semplificazioni in materia di IVA, e dal 2025 tali agevolazioni saranno valide anche oltre i confini nazionali.

 

Chi può accedere al regime speciale di franchigia IVA?

Gli Stati membri dell’UE possono applicare un regime speciale di franchigia IVA per le piccole imprese in grado di rispettare i seguenti requisiti:

  • risiedere in uno Stato membro dell’Unione Europea;
  • non superano la soglia di volume d’affari fissata dal Paese di stabilimento;
  • conseguono un volume d’affari complessivo nell’UE inferiore a 100.000 euro annui.

Questo sistema dà l’opportunità alle imprese di interfacciarsi per tutte le comunicazioni fiscali con un unico Stato membro: ciò permette di semplificare notevolmente gli obblighi amministrativi.

 

Come si accede al regime speciale in Italia?

Le piccole imprese italiane potranno richiedere l’adesione al nuovo regime IVA tramite il servizio web “Registrazione diretta al regime PI” disponibile all’interno dell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, attivo dal 1° gennaio 2025.

 

Requisiti per operare in altri Stati membri

Le imprese italiane possono accedere al regime di franchigia IVA in un altro Stato membro solo se:

  • nei due anni precedenti (N-1 e N-2) e nell’anno in corso (N) hanno registrato un volume d’affari annuo complessivo nell’UE inferiore a 100.000 euro;
  • nei medesimi periodi non hanno superato la soglia di volume d’affari stabilita dallo Stato membro interessato (mai superiore a 85.000 euro);
  • sono identificate a fini IVA esclusivamente in Italia.

Se un’impresa è già identificata fiscalmente in un altro Stato membro, l’identificativo precedente sarà cessato.

 

Vantaggi per le piccole imprese

Le imprese che non superano le soglie di volume d’affari possono notificare al proprio Stato di stabilimento la volontà di aderire al regime speciale. Questo permette di essere esonerati dagli obblighi IVA per tutte le operazioni B2B e B2C, inclusi gli adempimenti relativi alla vendita a distanza intracomunitarie. Queste semplificazioni rappresentano sicuramente un’importante opportunità.

Le normative che riguardano gli obblighi fiscali da svolgere per le aziende che effettuano scambi commerciali con l’estero sono complesse e in continua evoluzione. Rimanere aggiornati è molto importante per evitare errori e sanzioni.

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