Home / Blog / Azienda / Export italiano in calo nel 2023, segnali di ripresa nell’ultimo trimestre
Un’annata sostanzialmente stazionaria per l’export italiano, in parte riscattata da un ultimo trimestre contraddistinto da un timido segnale di ripresa (+1,3% per l’area UE e +1,1% per l’area extra-UE a dicembre) e che lascia intravedere uno spiraglio di ottimismo per quel che sarà il 2024. È quanto si evince dal rapporto Istat sul commercio con l’estero e prezzi all’import per quanto riguarda l’anno 2023, pubblicato lo scorso 15 febbraio.
Per quanto riguarda il nostro Paese, dunque, il quadro generale appare in chiaroscuro. Il quarto trimestre del 2023, rapportato con il trimestre precedente, fa segnare una crescita sia per quanto riguarda l’export (+1,4%) che l’import (+0,9%). Tuttavia, questa timida ripresa non ha cancellato un’annata contrassegnata dalle contrazioni degli scambi commerciali. L’export italiano si riduce su base annua del 7,8% in termini monetari e del 10,3% in volume. La flessione più importante riguarda i mercati dell’UE (-8,8%, dato trainato da una evidente flessione evidenziata dai mercati francese e tedesco), mentre i mercati extra-UE registrano un dato del -7,0%.
Un’analisi più approfondita permette anche di capire quali settori abbiano subito un declino più marcato a livello di esportazioni: guidano questa particolare classifica, come viene evidenziato dal rapporto Istat, metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici, coke e prodotti petroliferi raffinati e infine sostanze e prodotti chimici. D’altro canto, crescono su base annua le esportazioni di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove e apparecchi elettrici.
“La stazionarietà dell’export in valore nel 2023 (+1,3% al netto dell’energia) – si legge nel rapporto – riflette una crescita dei valori medi unitari (+5,3%) e una riduzione, di analoga entità, dei volumi (-5,1%) ed è sintesi di tendenze opposte per le due aree, Ue (-2,3%) ed extra-Ue (+2,5%). Nel complesso dell’anno crescono le vendite di beni strumentali (+8,4%) e beni di consumo (+2,7%) mentre si riducono quelle di beni intermedi (-6,7%) ed energia (-25,7%). Per l’import, la flessione in valore nel 2023 (-10,4%) è dovuta ai minori acquisti di energia e beni intermedi”.
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