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Bambini plusdotati: come riconoscerli e accompagnarli nella crescita - Professional Academy

Bambini plusdotati: come riconoscerli e accompagnarli nella crescita



Un’intelligenza fuori dal comune non è sempre facile da gestire: ecco cosa devi sapere per individuare e supportare gli studenti gifted

Quando si parla di plusdotazione, si pensa subito a bambini con un’intelligenza straordinaria, in grado di risolvere problemi complessi, memorizzare con facilità o parlare precocemente. Ma la realtà è molto più sfaccettata, e per chi lavora nella scuola, è fondamentale conoscere i segnali della plusdotazione e offrire un adeguato sostegno emotivo e didattico.

 

Cos’è la plusdotazione?

LaNational Association for Gifted Children definisce la plusdotazione come un livello eccezionale di performance in una o più aree: abilità intellettiva, pensiero creativo, leadership, arti visive e altro. Tuttavia, ad oggi non esiste una definizione univoca, e in Italia la questione è ancora in fase di approfondimento.

Una distinzione utile è quella tra:

  • plusdotazione: QI pari o superiore a 130
  • alto potenziale cognitivo: QI compreso tra 120 e 129

Ma attenzione: la plusdotazione non si riduce a un semplice numero. Non basta un test per raccontare tutta la complessità di un bambino gifted.

 

Le caratteristiche dei bambini plusdotati

Uno degli elementi chiave perriconoscere la plusdotazione è l’asincronia: uno sviluppo cognitivo molto precoce che non sempre va di pari passo con la maturazione emotiva. Questo porta a reazioni intense, comportamenti apparentemente “fuori luogo”, sensibilità elevata e una costante ricerca di stimoli.

I bambini plusdotati vivono spesso:

  • un’intensa ipereccitabilità cognitiva ed emotiva
  • una spiccata intelligenza emotiva, ma ancora in via di sviluppo
  • una maggiore esposizione allo stress e alle emozioni forti

È proprio questa combinazione che può renderli fragili nella gestione delle relazioni e nella vita scolastica quotidiana.

 

Come riconoscere i segnali a scuola

Non è raro che questi alunni vengano confusi con bambini iperattivi o con difficoltà di attenzione. In realtà, quello che spesso manifestano è:

  • noia e disinteresse verso attività ripetitive
  • continue domande o richieste di approfondimento
  • reazioni emotive sproporzionate a piccoli eventi

Di fronte a queste situazioni, può essere utile rivolgersi a professionisti qualificati, per valutare la presenza di una plusdotazione e costruire insieme un percorso personalizzato.

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