Home / Blog / Azienda / Export di prodotti agroalimentari nel Regno Unito: che cosa è cambiato dal 1° gennaio 2024
Le conseguenze della Brexit continuano a interessare le aziende italiane ed europee che esportano al di là della Manica. Con il 1° gennaio 2024 sono infatti entrate in vigore ulteriori normative che riguardano i prodotti agroalimentari dell’Unione Europea in ingresso nel Regno Unito.
Una delle novità principali introdotte con il nuovo anno riguarda la figura del Food Business Operator (FBO), ovvero chiunque abbia in qualche modo a che fare con il ciclo del cibo sul suolo britannico (vendita, conservazione, preparazione e distribuzione). Il requisito fondamentale, però, è che questa figura abbia sede nel Regno Unito e che sia registrato presso le autorità locali. Questo perché il suo ruolo è quello di garante del rispetto dei requisiti normativi nel settore, in grado pertanto di assicurare la precisione delle informazioni riportate sull’etichetta del prodotto destinato ai consumatori britannici. La normativa consente di riportare in etichetta tanto l’indirizzo di un FBO britannico quanto di uno con sede nell’Unione Europea, permettendo così di ottenere i requisiti richiesti su entrambi i mercati.
Un’altra novità riguarda i prodotti europei protetti da una denominazione (DOP, IGP, DOCG, etc.). In questo caso, i loghi possono sì comparire, ma insieme a ulteriori simboli che vengono utilizzati nel Regno Unito. I marchi registrati possono essere indicati sulla confezione. Per ulteriori dettagli sull’utilizzo di loghi, denominazioni e determinati vocaboli si rimanda al sito della Food Standards Agency.
Anche a livello di grafica non mancano delle indicazioni: ad esempio, le informazioni obbligatorie devono essere riportate utilizzando un font con un’altezza minima di 1,2 millimetri.
Un’ultima, importante precisazione: non tutto il Regno Unito segue questi parametri. C’è infatti il caso dell’Irlanda del Nord, dove si seguiranno ancora le norme europee per l’etichettatura, in una sorta di continuum territoriale con la Repubblica Irlandese. In tutti gli altri Stati, ovvero Inghilterra, Scozia e Galles, valgono invece – a partire dallo scorso 1° gennaio – le regole appena citate.
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