Il commercio online è uno strumento prezioso per avere successo all’estero

Nell’ambito del commercio internazionale, l’export digitale ricopre un ruolo sempre più centrale per le imprese italiane. L’e-commerce italiano, infatti, continua a crescere sia nellevendite dirette (B2C) e intermediate (B2B2C) sia nel commercio tra aziende (B2B), con un rispettivo aumento del 20,3% (18,7 miliardi di euro) e del 20% (175 miliardi di euro) lo scorso anno.

Questo è ciò che emerge dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Export Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, presentata lo scorso 6 giugno in occasione del convegno “Export digitale: Cultura e Consapevolezza contro l’incertezza”.

La ricerca evidenzia come l’e-commerce abbia rilevanza strategica soprattutto per le aziende italiane operanti nei settori le cui caratteristiche di qualità ed esclusività sono particolarmente apprezzate all’estero. Nel 2022, la crescita dell’export digitale ha interessato principalmente:

• il settore moda, con un valore di 10,1 miliardi di euro nel B2C/B2B2C e di 26 miliardi di euro nel B2B;
• Food & Beverage, con 2,6 miliardi di euro nelle vendite dirette ed intermediate;
• Automotive, per un totale di 38 miliardi di euro nel B2B.

Sebbene i dati siano incoraggianti, le PMI italiane ancora non sfruttano appieno il potenziale del commercio elettronico: dalla ricerca dell’Osservatorio emerge che la maggioranza delle PMI presenta una strategia di export digitale ad uno stadio iniziale di maturità, con bassi livelli di digitalizzazione e di adozione di canali di vendita digitali.

Alla luce della continua crescita dell’e-commerce come strumento privilegiato per l’export, è fondamentale che le imprese accrescano le proprie competenze attraverso una formazione volta alla promozione e all’aggiornamento digitale che garantisca adeguato livello di competitività sul mercato internazionale.